sḁudħàdħë s. f., port. [lat. solĭtas -atis «solitudine»]. Sentimento di nostalgico rimpianto, di malinconia, di gusto romantico della solitudine, accompagnato da un intenso desiderio di qualcosa di assente in quanto perduto o non ancora raggiunto.
La “Saudade” di Bolognino è una capsula trasparente che sigilla ma offre visione di ciò che non si può vedere e che si è lasciato dietro di sé ma che si conserva nel proprio cuore.
Il 20 settembre 2022 l’artista campano Adriano Bolognino ha presentato al Teatro Carignano (Torino) per TorinoDanza Festival 2022 “Rua da Saudade”, progetto coreografico che ha avuto la sua gestazione durante due residenze presso il Centro di danza nel Monferrato Orsolina28.
Quattro colori, quattro corpi, quattro anime distinte ma sempre in tensione l’una verso l’altra. Rosaria di Maro, Giorgia Longo, Roberta Fanzini e Noemi Caricchia interpretano ciascuna la propria forma di saudade, esperienza tanto collettiva quanto individuale. Per questo progetto Bolognino si rifà palesemente alla teoria degli eteronimi del poeta e scrittore portoghese Ferdinando Pessoa. Gli eteronimi sono personalità poetiche complete: identità che, inizialmente inventate, divengono autentiche attraverso la loro soggettiva attività artistica, diversa e distinta da quella dell’autore originale. «Ho creato in me varie personalità. Creo costantemente personalità. Ogni mio sogno, appena lo comincio a sognare è incarnato da un’altra persona che inizia a sognarlo, e non sono io».
Bolognino ci presenta una danza di movimenti scattanti, precisi e ripetuti che disegnano uno spazio chiaro e delimitato. Immerse in una scenografia impercettibile, le interpreti in completi dai colori uniformi (rosso, giallo, blu, verde) si esprimono tramite i corpi che danzano e con l’uso insistente di respiri udibili. Questi ultimi vanno a definire l’accompagnamento musicale di “Rua da Saudade” insieme con una scelta eterogenea di brani, intervallati da sostanziali silenzi. Ritmi incalzanti si alternano a momenti di pause lente. Le quattro personalità letterarie non abbandonano mai il palco, anche quando non implicate direttamente nella scrittura coreografica, ma agiscono una stasi a lato dello spazio scenico. Tra momenti corali, duetti e rari momenti di assoli, “Rua da Saudade” descrive poeticamente uno spazio, raccontando una storia eterea, ma al contempo materiale che traspare chiara dai corpi in scena.
[…] Tutti noi abbiamo
una vita che è vissuta
e un’altra che è pensata,
e l’unica vita che abbiamo
è quella che è spartita
tra la vera e l’immaginata.
Quale sia però quella vera
e quale l’equivocata
non potrà dirlo nessuno;
noi viviamo in tale maniera
che la vita che ci è data
è quella che si deve pensare”.
Pessoa
Federica Siani
Rua da Saudade
coreografia: Adriano Bolognino
danzatrici: Rosaria di Maro, Giorgia Longo, Roberta Fanzini, Noemi Caricchia
luci: Gianni Staropoli
costumi: Ombelico
drammaturgia: Gregor Acuña-Pohl
Cornelia / Torinodanza Festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale Fondazione I Teatri Reggio Emilia/Festival Aperto / Orsolina28