Il suono di un treno che sbuffa, folate di coriandoli, il gelo, il buio, il famoso clown Slava con la sua compagnia ci porta in Russia nel pieno dell’Inverno riscaldandoci con risate e divertimento sia per i più grandi che per i più piccoli. Al teatro Colosseo a Torino rivediamo uno degli spettacoli più famosi del clown che ci riporta ai tempi della nostra infanzia con i suoi numeri più riusciti. Nonostante non parli la nostra lingua, riesce a suscitare le nostre risate attraverso l’utilizzo del linguaggio corporeo e versi dal significato nascosto con qualche sporadica parola riconoscibile, il tutto curato alla perfezione nei tempi comici con la musica e i suoni di scena.
Non è certamente indispensabile la parola per comunicare con qualcuno; questo spettacolo ne è la prova, non sono mancate infatti diverse interazioni col pubblico, fra cui furti di borsette, passeggiate sugli schienali delle poltrone, richieste di applausi in molti casi creando loop di feedback degni di un vero performer.

Con non pochi colpi di scena, grazie anche alla spettacolare scenografia e costumi ci imbarchiamo in un viaggio nella Russia e nel mondo della fantasia, come su una nave che solca i cieli e i mari attraverso folate e tempeste di neve improvvise. Tra telefonate incomprensibili, camminate in mezzo alla neve, mosche giganti e incidenti con l’arco, lo show varia tra toni squisitamente comici per arrivare anche a non pochi momenti tragicomici che con sottigliezza divertono e fanno riflettere allo stesso tempo. Uno di questi momenti riprende il tema del viaggio con Slava che sembra prepararsi a partire dalla sua amata Russia salutando la persona o giacca su un manichino amata. In questi giorni così incerti e difficili fa pensare su quale futuro ci attenda. Tema quasi inquietante esorcizzato con qualche risata. D’altra parte, è proprio nei momenti che ci sembrano più preoccupanti che abbiamo maggiore necessità di scacciare la malinconia con un po’ di umorismo.

La rappresentazione si conclude con una citazione di Chaplin, uno degli artisti a cui Polunin si è ispirato, con dei palloni dalla grandezza sorprendente che volano verso il pubblico, per la gioia soprattutto dei bambini che hanno avuto modo di divertirsi al punto da non voler più uscire dal teatro, abbandonando il mondo magico portato sul palco.
Linda Steur
creato da Slava Polunin
regia Viktor Kramer & Slava Polunin
scene Viktor Plotnikov, Slava Polunin
costumi ed effetti speciali Slava Polunin
suono Roman Dubinnikov, Slava Polunin
Produzione Savà – Produzioni Creative