S.O.S. STORIA DI UN’ ODISSEA PSICOSOMATICA: raffigurazione di sette “Chakra”

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Lo scorso 6 gennaio la compagnia Makiro ha presentato in prima nazionale lo spettacolo S.O.S.  Storia di un’Odissea Psicosomatica, all’interno della terza edizione della rassegna “Il Cielo su Torino”. Lo spettacolo è interpretato dalla giovane artista francese Aurélia Dedieu, con la regia di Giuseppe Vetti. Il debutto del lavoro al Teatro Gobetti non poteva avvenire in un giorno migliore di quello dell’Epifania. S.O.S. Storia di un’Odissea Psicosomatica è un viaggio “allucinante” all’interno del corpo umano; viaggio che  viene compiuto dall’attrice con ironia, alla ricerca dei legami tra biologia ed emozioni,  del collegamento tra fisico e psiche.  Dopo aver accusato un forte mal di pancia, la protagonista si rivolge a un originale medico per una visita: la diagnosi è DISINTERESSE. Si tratterà per lei quindi di decidere se prendere la via della conoscenza o continuare a farsi “spacciare” medicine. Scelta la terapia del dottore e intrapreso il viaggio, tra gag, canzoni e pantomima, conosciamo  sette tra i suoi organi, sette piani di un ascensore che come dice  il medico una volta azionato non si può arrestare,  e che ricordano i sette Chakra principali nell’ induismo grazie anche alla scenografia: una grossa piramide in legno con un occhio in alto e una mezza luna in cima.

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 La prima tappa è l’ intestino, rosso e in fiamme, poi l’ utero, campo dove la vita si riproduce se le “condizioni atmosferiche” lo permettono, lo  stomaco, rilettura dei rapporti di forza nel mondo del lavoroil sistema ormonale, ghiandole che condizionano il funzionamento dell’ organismo, il fegato, simbolo del coraggio, della rabbia  incondizionata e della necessità di “distrarsi” in un contesto bellico continuo, rappresentato  con un  crescendo sorprendente di gag e canzoni anni Sessanta che fanno  riferimento al movimento hippy. Il “piano” più “emotional” è il sesto: Il cuore. Deve fare tutto lui, e la protagonista ce lo dice sulle note della famosa e triste Ne me quitte pas. L’ultimo organo è il cervello: in stile mission impossible  bisogna prepararsi ad affrontarlo per raggiungere finalmente la torre di controllo, l’ “illuminazione”.

Alessandra Pisconti

 

scritto da Aurelia Dedieu e Giuseppe Vetti

Con Aurélia Dedieu Regia di Giuseppe Vetti

Musiche: Elia Pellegrino – Giuseppe Vetti

Grafiche: Housedada

Scenografia: Jacopo Valsania

Tecnica: Luca Carbone

Costumi: Federica Chiappero

Foto-video: Davide Carrari

Produzione Compagnia Makiro in collaborazione con Teatro B. Brecht di Formia, Sala Fenix di Barcellona, Teatro C’Art di Castelfiorentino, CuboTeatro di Torino e Teatro della Caduta di Torino

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