Una ricerca all’interno del mondo dei DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) è questo il tema dello spettacolo “#44dono sospeso altrove” di Monica Secco portato in scena alla Lavanderia a Vapore di Collegno dal 31 gennaio al 2 febbraio 2020 dall’associazione ArteMovimento nel contesto del progetto europeo Erasmus + “PerformAction”.
L’ intento della coreografa, reso in maniera chiara, è quello di creare una possibile relazione tra la forza creativa data dalla performance di danza e appunto i disturbi dell’apprendimento come la disgrafia, disortografia, discalculia e dislessia.
Il gruppo, undici performer composto da danzatori professionisti e ragazzi con DSA, è stato guidato da una psicologa e un’antropologa, anch’esse in scena, e da altre figure come videomaker, registi teatrali e la stessa coreografa. La Secco ha ideato, seguendo il percorso tracciato da Pina Baush col suo tanztheater, una performance di danza che affronta i problemi riscontrati quotidianamente da persone con DSA. I soggetti con disturbi dell’apprendimento hanno difficoltà ad adattarsi, in maniera completa, a un pensiero logico e sequenziale. Spesso, in ambito scolastico, chi ha una DSA viene lasciato in disparte o preso di mira, comportando inevitabilmente uno stato di profondo malessere.
Una coreografia che coglie nella realtà a piene mani per restituire un’immagine fortemente simbolica e con un tono espressivo notevole. Questo lo si evince sin dall’inizio dello spettacolo: due ragazze hanno in mano due piccoli arbusti che stanno a simboleggiare gli emisferi celebrali, ma entrambi i rami rappresentano l’emisfero destro, quello creativo, intuitivo e non quello sinistro ovvero quello razionale poiché vivere con un DSA sarebbe come vivere con due emisferi destri. I performer indossano inoltre dei caschetti che se da un lato stanno a indicare la pesantezza, la stanchezza del convivere con un disturbo dell’apprendimento, dall’altro ci vengono presentati come strumenti atti a proteggere i pensieri alternativi. I diversi disturbi sono presentati o attraverso rotoli di carta che vengono distesi per poi scriverci sopra, o con il lancio di libri o sagome di lettere che vengono capovolte. La coreografia dispiega agli occhi degli spettatori, con una moltitudine di immagini fortemente esplicative e a volte anche ironiche, la frenesia ingabbiata, la frustrazione, il disagio che provano persone con DSA.
Anche al titolo dello spettacolo è stata data una valenza significativa, iniziando dal numero “44” che nella numerologia moderna è un numero maestro (numeri che hanno una cifra doppia) Il 44 è però anche il numero sciamano, capace di armonizzare la natura dunque mediatore tra interiorità ed esteriorità, tra emisfero destro e sinistro. Anche il lavoro fatto sull’acronimo DSA è particolarmente importante: da Disturbo Specifico dell’Apprendimento diviene Dono Sospeso Altrove pertanto implica la ricerca di una mediazione per il raggiungimento di un fine e non l’esclusione.
Questo spettacolo mostra una nuova via da perseguire in ambito educativo, ovvero quella di adottare metodi di apprendimento basati sulla corporeità.
Michele Pecorino
Ideazione e coreografia Monica Secco Interpreti Olga Canavesio, Ilenia Pantè, Lisa Perrucci, Marica Vinassa, Giulia Lazzarin, Tita Giunta, Stefano Bertolino, Lorenzo Nocentini, Barbara Giacobbe, Jennifer Benard, Eleonora Musella Con la partecipazione di AID Associazione italiana dislessia In collaborazione con Piemonte dal vivo/Lavanderia a Vapore Sostenuto e prodotto da Artemovimento
Progetto Europeo Erasmus+ Performing arts