Natalino Balasso, in questo adattamento di Goldoni, si serve degli stessi
meccanismi comici della commedia del 1747, per rileggerla in chiave
contemporanea. La nuova avventura dei gemelli veneziani è ambientata
negli anni Settanta del Novecento.
C’era una curiosa gemellarità nei giovani di quegli anni, i movimenti di protesta, gli studenti, i giovani operai si erano polarizzati su due fronti opposti: comunisti e fascisti, rossi e neri.
Tale operazione ha come scopo quello di rivolgersi alla nostra epoca,
riavvicinando il pubblico alle vicende e alle tematiche goldoniane, non
limitandosi a una semplice spolverata linguistica, ma a un vero e proprio
spostamento dei personaggi e dell’ ambientazione storica. Quella offerta
da Balasso pertanto non è una mera attualizzazione di un testo del passato ma una riflessione critica sulla nostra storia recente.
I 7 attori in scena sono impegnati in più ruoli, come nel caso di Ferrini che interpreta i due gemelli, rendendo molto bene i 16 personaggi del testo di Goldoni. Ciononostante è evidente fin da subito che i personaggi sono lontani anni luce dalla concezione delle maschere tipiche della commedia dell’arte, stereotipate e stilizzate. In questo caso, rispetto all’opera di Goldoni, siamo di fronte a personalità complesse, umane e fragili che mutano nel corso della vicenda. Caratteristica che si riflette anche nei costumi, non più quelli tipici appunto delle maschere ma un abbigliamento casual e moderno perfettamente adatto a queste nuove personalità.
Non è la prima volta che Ferrini si confronta con un testo di Goldoni, già nel 2012 aveva interpretato Siora Felice ne I Rusteghi prodotto dallo Stabile di Torino, che aveva visto anche lo stesso Natalino Balasso tra gli interpreti. Sicuramente la qualità recitativa di Ferrini spicca fra quella degli altri attori sulla scena, soprattutto per il modo disinvolto e naturale con cui spesso rompe la quarta parete per rivolgersi direttamente al pubblico.
Nonostante la scenografia sia piuttosto scarna e in generale poco illuminata, la frenesia e la recitazione piuttosto movimentata degli
attori riempiono lo spazio della scena senza creare o lasciare vuoti, sia fisici che narrativi.
Nel complesso il risultato finale è quello di uno spettacolo comico,
divertente e di piacevole ascolto. Impossibile uscire dalla sala senza aver
riso almeno una volta!
Irene Merendelli
Da I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni
con Jurij Ferrini, Francesco Gargiulo, Maria Rita Lo Destro, Federico Palumeri, Andrea Peron, Marta Zito, Stefano Paradisi
regia Jurij Ferrini
costumi Paola Caterina D’Arienzo
scenografia Eleonora Diana
luci e suono Gian Andrea Francescutti
assistente alla regia Elisa Mina
promozione e distribuzione Chiara Attorre
produzione esecutiva Wilma Sciutto
Progetto U.R.T. in collaborazione con 53 festival Teatrale di Borgio Verezzi
Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Servizi Teatrali srl di Casarsa della Delizia (PN)
e con la fondazione Dravelli di Moncalieri (TO)