Torna in scena al teatro Gobetti di Torino, dal 21 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022, Paolo Nani. Quest’anno con il suo spettacolo storico La Lettera, divenuto ormai un vero e proprio classico della risata.
La trama è semplice: un uomo si siede a un tavolo, beve un sorso di vino e scrive una lettera. Dopodiché la scena si ripete, ma in mille modi diversi. L’opera è ispirata al noto libro Esercizi di stile di Raymond Queneau, uscito nel 1947.
Con le numerose ripetizioni, il rischio di annoiare il pubblico sarebbe altissimo, se non fosse per la regia sorprendente di Nullo Facchini e la maestria con cui Paolo Nani esegue il proprio one man show.
L’ esecuzione dei movimenti è precisissima, del resto lo spettacolo ha superato da tempo le mille repliche, eppure mai scontata, mai banale. Lo spettatore non può che rimanere a bocca aperta, piegato in due dalle risate, ad ogni nuova trovata comica. Diventa impossibile staccare lo sguardo dai carismatici personaggi interpretati da Paolo Nani, che da solo realizza più di quanto potrebbe mai fare una scenografia complessa.
L’attore non ha paura di osare, possiede il coraggio di scavare in profondità, esplorando la scena fino al massimo delle sue possibilità, tanto da un punto di vista tecnico-stilistico, quanto da un punto di vista emotivo. Non servono parole, basta un uso sapiente del grammelot e dell’arte del mimo per farsi comprendere dagli spettatori. Non è un caso che questo spettacolo, contenuto in una valigia, abbia girato il mondo per anni.
Ad arricchire il bagaglio dello show però, oltre a quello fisico dei pochi oggetti utilizzati, c’è quello esperienziale, di un attore che oltre a padroneggiare in modo eccellente la propria arte, ne conosce molto bene anche altre: dal bel canto al tip tap, all’acrobatica… Senza mai strafare, il performer si diverte a sfruttare le proprie innumerevoli abilità mettendole a servizio dello spettacolo. Insomma, con la sua performance Paolo Nani non smette mai di stupire e di stupirsi, portando in scena uno spettacolo ben rodato, ma che continua ad essere un costante work in progress, a detta dello stesso autore. Una saggia lezione di umiltà per il pubblico di tutto il mondo, la quale ricorda quanto a contare non sia il numero delle cose possedute, ma piuttosto il modo in cui esse vengono usate.
Una lezione importante da tenere a mente quando si vive in un’epoca dell’eccesso della comunicazione, in cui l’attenzione delle persone, vittima di una pericolosa sovrastimolazione, è costantemente contesa da marchingegni tecnologici di ogni tipo. Eppure, nonostante la sempre più ridotta capacità dell’essere umano di rimanere concentrato, in pochi secondi La Lettera, con uno stile popolare e raffinato, cattura l’attenzione dello spettatore e lo conduce in una realtà sospesa, in cui il tempo vola veloce e si dimenticano i problemi della vita quotidiana. A dimostrazione del fatto che il segreto della felicità sta nelle piccole cose, poiché sono i dettagli a fare la differenza.
Uscendo dalla sala sorge una riflessione. In questi tempi di nuove chiusure e restrizioni, quanto importante può essere l’impatto di uno spettacolo del genere nella vita delle persone? L’impatto di uno spettacolo che fa della ripetizione unita all’imprevisto la propria virtù. Uno spettacolo adatto a tutte le età, ma che in fondo fa tornare bambini. Ottanta minuti di risate che fanno bene al cuore. Un regalo perfetto da donare per iniziare l’anno nuovo con uno spirito leggero e un umore migliore. Una testimonianza preziosa per ricordarsi dell’importanza del teatro, anche e soprattutto, nei tempi più bui.
Erica Marchese
Ideato da Nullo Facchini e Paolo Nani
Con Paolo Nani
Regia Nullo Facchini
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