SINOPIA – MARCO PERGALLINI, MARIA STELLA PITARRESI

Durante il terzo giorno di programmazione del Festival Conformazioni è andato in scena Sinopia, spettacolo che vede come suoi ideatori e performers Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi. A fare da cornice la Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo.

Il titolo, Sinopia, racchiude il significato da cui i due danzatori sono partiti per la realizzazione del lavoro. Sinopia infatti è il nome di una delle tanti fasi necessarie per la messa in atto della tecnica pittorica dell’affresco.

Consiste nel ricalcare un primario e debole segno, impresso attraverso polvere di carbone, con della terra rossa detta appunto Sinopia. Il termine deriva dalla città di Sinope, località sul Mar Nero, da cui in passato veniva prelevato il pigmento rosso. La fase della sinopia consente di avere un abbozzo completo sul quale procedere con l’intonacatura ed infine con la pittura. 

Sinopia è dunque l’embrione, l’origine da cui tutto prende inizio. Lo spettacolo per i due  coreografi rappresenta la prima tappa di un viaggio che hanno intrapreso: è la prima volta dove Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi sperimentano una scrittura coreografica a quattro mani.  I danzatori indossano dei camicioni e dei pantaloni terrigni. Sin dai primi passi è possibile individuare una stretta analogia col termine. I movimenti non sono che accennati flebilmente.

I due, in sordina, iniziano ad intessere la loro relazione. La scoperta avviene mediante un dinamico cercarsi e respingersi dei corpi avvolti nella penombra. I performers, sovente illuminati dall’alto, si vestono di ombre drammatiche.  Attorno a loro l’oscurità sconosciuta e minacciosa, metafora di uno spazio ostile e profano. Entrambi sono immersi in un mondo nuovo ed inesplorato, catapultati in un flusso magmatico in continuo cambiamento. Le sensazioni che vivono  sedimentano in loro creando esperienza, incontro, vita.

Sinopia contiene al suo interno l’immagine primordiale dell’umanità: Adamo ed Eva. I coreografi partendo dall’osservazione della Cacciata dei progenitori dall’Eden di Masaccio tracciano il percorso attorno al quale la condizione umana tende a farsi sfumatura dell’universale. I passi in forte contrasto si rivelano all’unisono, si intrecciano. Gli strati, nel corso del dipanarsi del lavoro, si accumulano. Anche l’illuminazione muta gradualmente colore e intensità. Nella continua ricerca di movimento i gesti si accentuano, la coreografia raggiunge un dinamismo fulmineo. Strato dopo strato la performance si rivela. Emblematico è il finale che rappresenta l’origine di tutto: i due corpi, svestiti degli abiti, si sovrappongono formando una composizione al centro della scena. Una luce calda li bagna morbidamente mentre vivono l’uno nell’altra. Nella diversità si somigliano, si appartengono. Finalmente divengono strato di quella terra da cui tutto ha origine.  

Michele Pecorino

Di e con Marco Pergallini, Maria Stella Pitarresi


Musiche AAVV. e Angelo Sicurella/Limone Lunare Records


Produzione Twain Centro Produzione Danza


Coproduzione Festival Danza in Rete-Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza


Con il sostegno di Citofonare PimOff – Milano, HOME Centro Creazione Coreografica – Perugia
In residenza presso Spazio Fani, Supercinema e Teatro Il Rivellino – Tuscania (VT); “atuttotondodanza” residenze creative per artisti – Vigonza (PD) 

in collaborazione con Padova Danza, La Sfera Danza, Echidnacultura, Comune di Vigonza; Teatro San Materno – Ascona (Svizzera); Dance Gallery – Perugia; Diesis Teatrango/Teatro Comunale di Bucine (AR)

Con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Carivit

durata long version 45’/ estratto 20’ 

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