23 marzo 2025, ritorna in scena al Teatro Alfieri dopo due anni Van Gogh Cafè Opera Musical, scritto e diretto da Andrea Ortis.
Uno spettacolo immersivo nel quale i quadri di Vincent Van Gogh si mescolano a una narrazione profonda ambientata all’interno di un caffè Chantant parigino.
Un antiquario con un libro speciale, una cantante, dei musicisti e delle ballerine sono i protagonisti della storia rappresentata.
Curata e attenta la scenografia, capace di restituire un’ambientazione bohémien dallo sguardo nostalgico e affascinante.

Tra spettacoli, chiacchiere, sogni e incertezze dei protagonisti, emerge un’umanità profonda ed essenziale, una tenerezza nascosta dietro difficoltà e vulnerabilità.
La scelta della direzione artistica è quella di partire dalla base, dall’essenza e dall’umiltà e al tempo stesso nobiltà d’animo delle proprie origini.
È per questo motivo che il primo quadro ad apparire sul doppio fondale è il quadro dei mangiatori di patate. Un’immagine poco raffinata, ma che racchiude tutta l’empatia di Van Gogh e la sua capacità di vedere bellezza ovunque, al di là dell’estetica più canonica.
Van Gogh è stato infatti in grado di dare spazio agli umili e agli ultimi, rappresentando figure di basso ceto sociale e restituendo loro dignità, ed è questo il messaggio profondo dell’intera scrittura scenica.
Le scene dello spettacolo sono scandite in modo da mantenere sempre viva l’attenzione dello spettatore, intermezzi di danza e rotture della quarta parete fungono da fondamentali energici collanti tra scene più dialogiche e riflessive.
La rappresentazione dell’industrializzazione, del mondo del progresso e del futuro vengono concretizzate nell’immagine di un treno e in una coreografia nella quale le ballerine diventano parti di un ingranaggio inarrestabile fino alla loro morte.
Altre coreografie invece mostrano un aspetto più leggero e irriverente, tipico dei caffè chantant di Parigi.

I costumi sono sempre in linea con la narrazione scenica, coerenti con l’ambientazione e con lo sviluppo della scena.
Le canzoni di Edith Piaf, cantate dal vivo, accompagnate da un’orchestra e con la presenza costante di sovratitoli in traduzione sono un dolce sottofondo musicale da cui emerge in maniera forte lo spirito e la vita di artisti parigini del primo Novecento.
Van Gogh Cafè opera Musical è un dialogo intimo e profondo, un sussurro e una dolce carezza.
È un viaggio non solo attraverso la vita di Van Gogh, ma attraverso i suoi stati d’animo.
Le difficoltà economiche, il sogno di vivere in una casa comunitaria di artisti, l’amicizia con Gauguin, la depressione e la ricerca costante della bellezza nel rapporto tra l’uomo e la natura sono gli elementi che si susseguono nella scena. Con l’aumentare della sofferenza Van Gogh, infatti, è stato in grado di trovare attorno a sé e creare nelle sue opere una bellezza sempre più grande.

Una rappresentazione coinvolgente, nella quale ci si sente parte dell’umanità in uno spirito di comunione e fratellanza. La connessione emotiva e la relazione con l’artista diventano legami saldi intrecciati allo sviluppo della scena e permettono a chiunque di sentirsi partecipe.
Marta Cavalliere
CREDITI:
- Regia: Andrea Ortis
- Arrangiamenti e composizioni: Antonello Capuano
- Testi: Andrea Ortis
- Scene: Gabriele Moreschi
- Coreografie: Marco Bebbu
- Light-video designer: Virginio Levrio
- Sound designer: Francesco Iannotta
- Costumi:Marisa Vecchiarelli, Myriam Somma
- Arrangiamenti corali e direzione vocale: Elisa Dal Corso
- Orchestrazioni: Francesco Coia
- Assistente alla Regia: Emma De Nola
- Animazioni 3D: Tommaso Borrello, Ludovico Gandellini
- Editing, Mixing e Mastering: Simone Satta (Studio Diapason)
- Produzione: MIC International Company