Prodotto dalla Fondazione TPE, I Tre Moschettieri, tratto dall’omonimo romanzo di Alexandre Dumas, è uno spettacolo a puntate messo in scena al Teatro Astra dal 18 febbraio al 1 maggio 2016.
Ognuna delle otto puntate è diretta da un regista diverso, la quarta da Myriam Tanant.
Lo spettacolo comincia con l’ingresso di alcune dame con in mano candele, che useranno per accendere uno dei tre lampadari in scena. Una di queste dame ha il compito di narrare cosa è accaduto nelle tre puntate precedenti. Terminato il resoconto e accesi e issati tutti e tre i lampadari, lo spettacolo può cominciare.
D’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis stanno andando in Inghilterra per recuperare i fermagli di diamante che la regina di Francia aveva donato al duca di Buckingham come pegno d’amore e che avrebbe dovuto indossare al ballo organizzato dal re. Durante il viaggio, D’Artagnan e i suoi compagni cadono in svariate imboscate che costringono i tre moschettieri a fermarsi per combattere, mentre il giovane guascone continua la traversata per portare a termine la missione. Arrivato al palazzo del conte di Buckingham, i due si accorgono che mancano all’appello due dei dodici diamanti. Il conte chiama l’orefice per farsi fare altri due diamanti identici in modo da preservare l’onore della regina.
Ottenuti tutti i diamanti, D’Artagnan torna a Parigi e, grazie all’aiuto di Costanza Bonacieux, restituisce i fermagli alla regina, che ha partecipato al ballo preservando il suo onore. Durante il ballo, dei figuranti in maschera hanno distribuito al pubblico delle maschere dorate in modo che anche gli spettatori potessero “partecipare” alla festa. Tutti gli attori interagiscono con il pubblico, che è seduto intorno allo spazio scenico: in particolare, uno dei tre moschettieri affida per tutto lo spettacolo il suo cappello a uno spettatore. Inoltre, è costante, durante tutto lo spettacolo, la presenza del padre di D’Artagnan nelle vesti di “disturbatore”. Dopo il ballo il giovane guascone scopre che la sua amata Costanza, con cui aveva un appuntamento, è stata rapita.
D’Artagnan, anche se preoccupato per la sorte della sua amata, è costretto a partire per cercare i suoi compagni dispersi.
La musica, di Germano Mazzocchetti, è suonata dal vivo al piano da Alessandro Panatteri. Il pianoforte verticale e lo sgabello su cui siede il pianista sono posti su una pedana con delle rotelle: in questo modo strumento e strumentista possono essere trasportati per tutto lo spazio scenico da attori e figuranti entrando a far parte della coreografia.
Per tutta la durata dello spettacolo gli spettatori sono rimasti incollati alla panca, partecipando alla missione di D’Artagnan, gioendo e ridendo e preoccupandosi con lui della sorte di Costanza.
Chi ha rapito Costanza? Riuscirà D’Artagnan a salvarla? E i tre moschettieri sono ancora vivi?
Lo scopriremo nella prossima puntata!
Regia: Myriam Tanant
Testo: Ettore Capriolo
Musiche: Germano Mazzocchetti
Al piano: Alessandro Panatteri
D’Artagnan: Luca Terracciano
Athos: Alberto Onofrietti
Porthos: Diego Casalis
Aramis: Matteo Romoli
Costanza: Maria Alberta Navello
Milady: Daria Pascal Attolini
Luigi XIII, Re di Francia: Gianluigi Pizzetti
Anna d’austria, Regina di Francia: Marcella Favilla
Cardinale Richelieu: Antonio Sarasso
Padre di D’Artagnan: Sergio Troiano
Rochefort: Alessandro Meringolo
Buckingham: Riccardo Ripani