LA TEMPESTA

LA DANZA DELL’OMISSIONE

Claudio Morganti sostiene che a teatro tutto deve confluire nel creare un incontro tra attore e spettatore, che si deve produrre uno stato di grazia. Qualcosa che avviene effettivamente al Teatro Marchesa con La Tempesta di Alessandro Serra.

Maria Irene Minelli e Marco Sgrosso. Ph Alessandro Serra

Dopo una fortunatissima tournée arrivata fino in Cina, torna a Torino, al Teatro Carignano, La Tempesta di Alessandro Serra. Per l’occasione, al Teatro Marchesa, è stata proposta al pubblico una replica del tutto inedita della commedia di Shakespeare nell’edizione di Serra. L’associazione Choros, che gestisce il Teatro Marchesa, punta a fare un intervento sociale in uno dei quartieri più degradati di Torino: Barriera di Milano. Importante è, quindi, il contatto e la sollecitazione del pubblico. In virtù di questo, l’operazione che Alessandro Serra fa in La danza dell’omissione (questo è il titolo della versione de La Tempesta andata in scena al Teatro Marchesa) è quella di rimuovere ogni elemento scenico, mantenendo solo qualche fonte luminosa e musicale. Niente scenografie, oggetti di scena e costumi, ma solo gli attori e il pubblico, che viene chiamato costantemente a immaginare la scena. Marco Sgrosso (Prospero) parla di “fare tutto senza niente, ma mantenendo tanto”. E infatti si mantiene una partitura e una coreografia sonora e fisica, immaginando e raccontando una struttura scenica. Il risultato è di grande impatto emotivo sia per ciò che riguarda il pubblico ma anche per ciò che riguarda gli attori, sicuramente grazie alla vicinanza, dal momento che sovente gli sguardi tra attore e spettatore riescono ad incrociarsi. Gioca un ruolo fondamentale anche la sobrietà della rappresentazione. Alessandro Serra è autore dei suoi spettacoli: regista, scenografo, tecnico luci, sound designer, costum e realizza anche le foto di scena. I suoi lavori hanno un fortissimo impatto visivo e, in particolare, ogni scena de La Tempesta è un vero e proprio quadro.

Chiara Michelini. Ph Alessandro Serra

Lo spettacolo, nella sua versione originale, inizia con Ariel, interpretata da Chiara Michelini, che in una danza “alata” rievoca la tempesta organizzata da Prospero. Il telo nero è il mare e lo spirito la morte dei marinai. Tutto in una precisa coreografia. Al Teatro Marchesa, dove questo non era possibile, Ariel ripete gli stessi passi coreografici della versione originale, ma attraverso una forma più intima e con un più forte accento di morte. Anche Caliban, interpretato da Jared McNeill, assume un aspetto diverso: senza il cesto sulle spalle e con lo sguardo tra il pubblico diventa piccolo, un aborto di luna, un uomo che è stato sottomesso e al quale è stata trasmessa la lingua.

Jared McNeill. Ph Alessandro Serra

A proposito di contatto col pubblico, significativo è stato il commento in sala di una ragazzina che alla vista di Jared ha detto: “è razzismo”. E questo è interessante: Jared è un attore nero che interpreta il ruolo di un uomo oppresso la cui cultura è stata messa da parte da un potere colonialistico. Sottinteso è il riferimento alla contemporaneità e all’attualità di Shakespeare. 

Tornando al lavoro originale di Serra, va notato che c’è una minuziosa ricerca stilistica ma che a volte cade nel manierismo. Si vuole lasciare senza fiato il pubblico, mettendo forse fra parentesi il lavoro sui personaggi, sugli attori. Tutto sembra seguire una coreografia, seguendo un tempo preciso e scandito. Al Teatro Marchesa, invece, il pubblico ha potuto assistere, attraverso un racconto intimo, alla tempesta che si dipana dai corpi degli attori.

Repliche al Teatro Carignano fino al 19 novembre 2023.

Federica Mangano

di William Shakespeare

traduzione e adattamento Alessandro Serra

con (interpreti e personaggi)

Alessandro Burzotta – Sebastiano

Andrea Castellano – Nostromo/Spirito

Vincenzo Del Prete – Stefano

Massimiliano Donato -Alonso

Salvo Drago – Gonzalo

Jared McNeill – Caliban

Chiara Michelini – Ariel

Maria Irene Minelli – Miranda

Valerio Pietrovita – Antonio

Massimiliano Poli – Trinculo

Marco Sgrosso – Prospero

Marcello Spinetta – Ferdinando

regia, scene, luci, suoni, costumi Alessandro Serra

collaborazione alle luci Stefano Bardelli

collaborazione ai suoni Alessandro Saviozzi

collaborazione ai costumi Francesca Novati

maschere Tiziano Fario

consulenza linguistica Donata Feroldi

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale Emilia Romagna Teatro ER T/ Teatro Nazionale, Sardegna Teatro, Festival d’Avignon MA scène nationale – Pays de Montbéliard
in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Compagnia Teatropersona

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