IL SALOTTO DI VANCHIGLIA
Nel 2018 Roberta Calia, Luigi Orfeo e Stefano Sartore danno vita a Casa Fools. In questo spazio teatrale la compagnia indaga sulla società odierna, con l’obiettivo di incoraggiare lo scambio e il confronto tra artisti e pubblico.
La prevaricazione nel patriarcato, questione al centro del dibattito contemporaneo, è il tema focale affrontato in Pene, sofferenze del mondo contemporaneo.
Con un gioco di parole viene esposta una provocazione: un comune denominatore delle pene del mondo è il pene. Come una dimostrazione scientifica la rappresentazione procede nel mettere in scena cinque modelli di esseri umani maschilisti, prove empiriche volte ad attestare la tesi proposta.
Stefano Sartore apre e chiude lo spettacolo completamente nudo, pienamente consapevole di appartenere anch’egli alla cerchia degli esemplari equipaggiati di pene.
In un’atmosfera di ironia grottesca, accompagnato da motivi lirici e cabarettistici, l’artista cambia d’abito per transitare da un personaggio all’altro e farsi interprete di cinque monologhi differenti che ci lasciano un sorriso dal gusto amaro in bocca.
Un anziano pater familias dalla mentalità chiusa ci parla dell’importanza dei ruoli nella società. Un ragazzo romano cerca di giustificare un omicidio da lui commesso tra un commento razzista e l’altro. Un papà possessivo manifesta cattiveria vendicativa verso la moglie nutrendo un amore morboso nei confronti della figlia. Un vecchietto piemontese agghindato da donna rivela di essere un vero cultore del genere maschile. Un vicino rancoroso mostra come da una futile discussione tra due individui si possa arrivare a insensate guerre tra interi popoli.
“La drammaturgia nasce per un bando pro LGBTQ+, ma io non so scrivere niente ‘pro qualcosa’, io so scrivere solo contro”, dichiara Luigi Orfeo nel presentare il progetto nel pomeriggio del 21 aprile. Il regista e drammaturgo decide infatti di ragionare con gli spettatori dando voce agli additati oppressori e non alle vittime, proponendo il punto di vista di cinque uomini.
L’influenza del mondo e della società in cui sono cresciuti questi personaggi li porta a esprimere atteggiamenti che sarebbero attribuibili anche a donne.
Ragionare con il pene è un modo di pensare, non dipende dal sesso, è un’attitudine alla vita; siamo tutte e tutti possibili ‘portatori di pene’.
Mettere in scena anche delle figure femminili avrebbe forse aiutato a veicolare più chiaramente che il messaggio di accusa non è indirizzato esclusivamente al genere maschile, ma più ampiamente a un certo tipo di mentalità.
Un amabile attore versatile e una regia colorata ed efficace terminano lo spettacolo con un’ultima immagine provocatoria.
Ariel Ciravegna Thedy
Drammaturgia Luigi Orfeo
Regia Roberta Calia e Luigi Orfeo
Con Stefano Sartore
Scene e Costumi Augusta Tibaldeschi
Produzione Fools