Tutti gli articoli di Chiara Cacciari

STUDIO SU PICCOLI RITI – JULIE ANNE STANZAK

Nel 1973, a Wuppertal, in Germania, nasce il Tanztheater Wuppertal. Il nome della compagnia, che include il termine “Tanztheater” (in italiano “teatrodanza”), è stato fondato da un gruppo di coreografi, tra cui spicca il nome più noto di Pina Bausch. Il termine indica progetti artistici che si differenziano dalla danza classica e moderna, includendo elementi recitativi teatrali e con l’intenzione di produrre opere con precise finalità drammaturgiche. Oltre alla percezione corporea che il danzatore dovrebbe acquisire fin dai primi tempi, Pina Bausch richiede ai membri della compagnia un’interpretazione personale del movimento, sostenuta dalla contrapposizione tra fragilità e forza. In questo luogo di ricerca artistica, nel 1986, Julie Anne Stanzak, danzatrice di danza accademica, partecipa a un provino con la compagnia che le permetterà di lavorare con Pina Bausch in modo permanente, partecipando alle opere più note e continuando a lavorare con la compagnia ancora oggi.

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SENZA TITOLO – ROMEO CASTELLUCCI

L’individualità è per definizione il complesso degli elementi di caratteristica ed esclusiva pertinenza del singolo. Attualmente, cosa ci pone come individui all’interno della collettività? Una tematica complessa, che ci viene mostrata nell’elaborazione dell’installazione performativa Senza Titolo di Romeo Castellucci all’interno della Fondazione Merz. La sala che ospita l’azione è completamente bianca, per non concedere distrazioni allo spettatore, ed è presente un fumo che rende austero il luogo. Al centro della sala è collocata una sbarra d’oro sospesa, che viene colpita dai capelli dei diversi performer, generando così un suono. Appena si entra l’azione è già iniziata, probabilmente mai finita, perché l’azione non prevede una conclusione ma una ciclicità e un continuo sostituirsi di persone che compiono il medesimo gesto. Sono le prime impressioni a rendere la sala un luogo dal tempo altro.

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IPERBOSCO – COLLETTIVO CIFRA DANZATEATRO

Qual è l’etimologia della parola “natura”? Cosa significa natura? In quale modo essa riguarda i rapporti umani interiori ed esteriori?

Lo spettacolo Iperbosco del Collettivo CIFRA Danzateatro indaga queste questioni mediante un percorso composto da danze, poesie e azioni disseminate durante la passeggiata attiva dello spettatore. A spettacolo concluso non si troveranno risposte, ma un nuovo sguardo, un nuovo modo di riflettere su ciò che ci circonda, ciò che siamo e il nostro modo di relazionarci e creare rapporti.

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NOZZE DI SANGUE – LLUIS PASQUAL

I temi ricorrenti nella produzione di Federico García Lorca sono l’amore, il desiderio e le ossessioni; essi sono presenti anche nel suo dramma teatrale Nozze di sangue, ispirato ad un fatto di cronaca avvenuto in Andalusia nel 1928. Lluís Pasqual, considerato uno dei massimi esperti di Lorca, propone questo testo dal 30 gennaio all’11 febbraio al Teatro Carignano. Il regista dà modo di far vivere usi e costumi dell’epoca e le emozioni di un amore materno profondo.

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ASHES – MUTA IMAGO

Uno spettacolo ad occhi chiusi

Le orecchie umane sono spesso ricoperte da cuffie, causando così l’isolamento. Diventiamo soggetti privi di noi stessi creando una nostra storia mentale. Ma se evitassimo tutto ciò cosa accadrebbe? Ashes, della compagnia Muta Imago, ci mostra questa realtà ormai dimenticata, quei suoni che si sono dissolti, diventati cenere.

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