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Felicita è diventata adulta

“Signorina Felicita, è il tuo giorno!

A quest’ora che fai? Tosti il caffè?

E il buon aroma si diffonde intorno?

O cuci i lini e canti e pensi a me,

all’avvocato che non fa ritorno?

E l’avvocato è qui: che pensa a te.”

 

 

Guido Gozzano I colloqui

 

Lo spettacolo teatrale di Lorena Senestro ispirato a La signorina Felicita ovvero la Felicità opera del poeta Guido Gozzano è un’interessate rielaborazione della storia che conosciamo. Il protagonista della vicenda, il poeta-avvocato immerso nella vita cittadina e frenetica incontra Felicita, una donna semplice con occhi “di un azzurro stoviglia” e che proprio grazie a queste qualità autentiche pone le basi della sua strana e sottile seduzione che raggiunge il cuore del protagonista. L’infatuazione però durerà poco. L’avvocato sarà costretto a tornare in città abbandonando la ragazza e rendendosi conto di avere egli stesso recitato una parte pensando di migliorare la sua vita insieme a lei. Il personaggio di Felicita ci affascina e conquista Gozzano che si immedesima nella figura dell’avvocato e nell’ammirazione di questa ragazzina impaurita che diventa musa ispiratrice dell’autore “tu non fai versi, Tagli le camicie per tuo padre…”.

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Il sipario si apre mostrando una Felicita sola insieme al fantasma del padre che le racconta le favole e canta con lei. Rinchiusa in una casa in cui gli oggetti diventano giganteschi, forse allusione a quel mondo “alto” di feste e cerimonie che tanto ha desiderato, ma mai ottenuto riservandosi la parte di mera osservatrice. In mezzo a questi oggetti si muove come una moderna Alice nel paese delle meraviglie cercando di trovare un senso a tali simboli che caratterizzano così tanto il suo passato. Sedie altissime e sottili che alludono forse anche alle forme allucinate di Dalì accentuando il contrasto tra robustezza e fragilità che è poi il binomio presente nell’animo di questa donna forte e ambiziosa ma non abbastanza coraggiosa da prendere in mano la sua vita.

Felicita non è più la ragazza ingenua e debole che ci saremmo aspettati in una versione più tradizionale e vicina al punto di vista di Gozzano, ma nella versione della Senestro una donna moderna che ha capito di essere stata intrappolata in un mondo che non le appartiene. Come se il messaggio stesso del testo di Gozzano, si ribellasse a quello dell’autore dicendo: ecco qui la donna moderna, consapevole e indipendente.

La recitazione di Lorena Senestro alterna momenti di follia a momenti di lucidità dove l’essenza vera del personaggio si manifesta per esempio quando vediamo la donna arrampicarsi su una gigantesca sedia e perdersi nel ricordo del primo e unico bacio dato di nascosto al suo Guido. Momento che mi ha emozionato molto nella descrizione così puntuale delle sensazioni spirituali e fisiche che si provano a baciare qualcuno.

Nel complesso uno spettacolo ben recitato dall’ attrice protagonista, affiancata in alcuni brani da Andrea Gattico che offre allo spettacolo un interessante scambio di suggestioni musicali, canore e teatrali. La presenza quasi solitaria della Senestro inizialmente mi ha fatto pensare che potesse risultare ripetitivo per il pubblico. Ma la Senestro supera la prova mostrandoci i frutti del lavoro attoriale di un’interprete che ha studiato da auto-didatta e che dunque merita lode nel risultare più vera di alcune attrici che possiamo vedere a teatro, uscite dalle migliori scuole ma che poi risultano fredde in scena.

Man mano che lo spettacolo entra nel suo culmine lo spettatore viene ipnotizzato dall’inafferrabilità di questo personaggio seppur di animo così semplice.

Quella che ci viene rappresentata è la triste storia di una donna che ha perso le sue ambizioni e si sente chiusa in un mondo preconcetto dove ogni cosa è un rituale da ripetersi e ci affascina perchè dopotutto ci riguarda da vicino, nella nostra corsa contro il tempo a cercare una risposta che forse non arriverà, sempre in bilico per citare le parole dette dalla Senestro: “Tra la morte e la felicità!”.

 

Linda Borello

 

 

La signorina Felicita ovvero la Felicità

18-30 ottobre 2016

uno spettacolo di Lorena Senestro

con Lorena Senestro e Andrea Gattico (pianoforte)

progetto scenografico Massimo Betti Merlin, Francesco dell’Elba

luci Francesco dell’Elba

regia Massimo Betti Merlin

Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale

Teatro della Caduta