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WHISKEY E SOUBRETTE 

Lo spettacolo Whiskey e Soubrette è un viaggio nel tempo che ci riporta ai luminosi anni del varietà italiano. Dai caffè chantant degli anni Venti ai sfarzosi music-hall degli anni Cinquanta, questa rappresentazione riesce a rievocare lo spirito di quelle epoche.

Scendendo le scale del Teatro Juvarra e lasciandosi alle spalle il trambusto delle strade di Torino, ci si immerge in un ambiente che cerca di ricreare il fascino del XIX secolo. L’accurata e dettagliata scenografia arricchisce in modo sorprendente l’atmosfera dello spettacolo, facendo sentire il pubblico parte integrante della storia del teatro italiano. Questo legame tra l’ambiente teatrale e la messa in scena crea un’armonia perfetta che consente allo spettatore di immergersi completamente nella magia dello spettacolo.

Lo spettacolo si apre con l’ingresso di una giovane donna che cattura subito l’attenzione per la sua personalità. Non è disposta ad accettare passivamente il destino che la vita le ha riservato. Animata dalla passione giovanile, decide di abbandonare il percorso stabilito per inseguire la libertà e l’arte. Lascia il lavoro per trasferirsi a Parigi, la città simbolo del teatro e dell’arte, iniziando così un viaggio alla ricerca della propria identità e della fuga dai vincoli imposti dalla società. Questa scelta la porterà su un cammino costellato di sfide e nuove opportunità.

Isa Bluette incarna il coraggio delle donne che, nei decenni passati, hanno intrapreso la strada dell’arte e del teatro per inseguire i loro sogni.

La prima parte dello spettacolo racconta la relazione tra Bruno e Isa Bluette, mostrando la loro crescita e trasformazione nel mondo del teatro e dell’arte. La giovane cerca di spronare Bruno a inseguire le proprie ambizioni, incoraggiandolo a superare i propri limiti.

Nella seconda parte, la narrazione si concentra su due grandi artisti torinesi, Fred Buscaglione e Macario. Lo spettacolo sottolinea il loro contributo allo sviluppo del varietà e della comicità, evidenziando il loro impatto sulla scena artistica dell’epoca. La presenza di Fred Buscaglione, con celebri brani come Whiskey Facile, Guarda che luna e Eri piccola così, arricchisce ulteriormente la rappresentazione, trasportando il pubblico nell’età d’oro del varietà. I personaggi dipingono qui un affresco vivido della cultura torinese, creando alcuni dei momenti più riusciti della rappresentazione.

Uno dei punti di forza del lavoro è la perfetta sinergia tra gli attori, che riescono a esprimere al meglio i loro ruoli anche nelle scene più affollate. Ogni interprete, anche chi è relegato sullo sfondo, contribuisce con la propria presenza scenica a rendere ogni momento vivo e coinvolgente.

Un momento particolarmente toccante è la morte di Isa Bluette: la scena si carica di una tristezza profonda e condivisa, trasmessa in modo intenso da tutto il cast. L’attenzione ai dettagli, dai gesti alle espressioni del volto, amplifica l’intensità drammatica del momento, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza emotiva intensa.

La musica gioca un ruolo centrale nello spettacolo, fondendosi organicamente con la narrazione. La presenza della musica dal vivo non solo arricchisce l’atmosfera, ma enfatizza in maniera magistrale le emozioni nelle scene più drammatiche. Uno degli espedienti sonori più originali si verifica proprio nella scena della morte di Isa Bluette: i fiori lanciati in una scatola generano un rumore volutamente forte, che evoca il suono di uno sparo, amplificando così l’impatto emotivo e lo shock della tragedia.

Lo spettacolo si distingue per il suo ritmo impeccabile e l’armoniosa alternanza tra momenti di leggerezza, malinconia, comicità e dramma. Ogni scena è costruita per suscitare emozioni profonde senza mai spezzare il fluire della narrazione. L’abilità nel bilanciare registri così diversi rende Whisky e Soubrette un’opera unica nel suo genere.

Ricordare figure come Isa Bluette e Fred Buscaglione e celebrarne l’eredità artistica è un’operazione culturale di grande valore. L’idea di Marco Musarella e della sua compagnia di riportare in vita queste memorie non è solo un omaggio alla storia del teatro torinese, ma anche un importante contributo alla conservazione dell’identità culturale. Iniziative come questa permettono alle nuove generazioni di riscoprire e apprezzare il patrimonio artistico del passato.

Unendo ironia e nostalgia, lo spettacolo trasportando il pubblico in un affascinante viaggio nella storia culturale di Torino. Non si tratta solo di un’opera coinvolgente e divertente, ma anche di un importante richiamo al valore della memoria storica e artistica.

Roozbeh Ranjbarian

Di Marco Musarella, Valentina Renna, Simone Schinocca e Livio Taddeo
Regia Simone Schinocca
Coreografie Bqb
Musiche Antonio Dominelli
Con (in ordine alfabetico) Francesca Bovolenta, Arianna Di Flora, Antonio Dominelli, Elisa Ferraro, Giulia Guida, Marco Musarella, Michela Paleologo, Valeria Pugliese, Valentina Renna, Simone Schinocca, Andrea Semestrali, Viviana Stizzolo
Luci e scene Florinda Lombardi, Nello Capaldo e Beppe Venuti
Fotografie Emanuele Basile e Mauro Biondillo
Si ringrazia Valentina Aicardi, Antonella Delli Gatti, Costanza Frola

Produzione
 Tedacà
Con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte
Media Partner Radio Energy
Evento speciale della stagione Almeno noi nell’universo di Fertili Terreni Teatro